Le migliori alternative a WordPress: 8 servizi che devi conoscere

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In molti casi, quando decidiamo di aprire un blog o creare un sito web, la scelta cade sempre sullo stesso CMS. Vale a dire WordPress, un punto di riferimento per blogger e webmaster anche se non tutti sanno che ci sono delle alternative interessanti. E che non sfigurano affatto, anzi.

Con il passare degli anni, WordPress ha guadagnato quote di mercato importanti ed è diventato un punto di riferimento nel mondo dell’e-commerce marketing. Trasformandosi in uno strumento essenziale per realizzare siti web aziendali, blog amatoriali, portali informativi e negozi online. 

D’altro canto, ci sono delle realtà che possono competere e si trasformano in valide alternative al dominio di WordPress. A volte sono più vantaggiose, economiche e facili da usare. 

Non mi credi? Nessun problema: in questo articolo voglio elencarti quelle che, dal mio punto di vista, sono le 10 alternative più interessanti se vuoi realizzare un blog o un sito web senza WordPress.

Tumblr

Di sicuro questa è una delle realtà che da sempre fa da contraltare a WordPress. Tumblr è un servizio di social blogging dalla storia lunga e articolata, che passa dalla controcultura internet e creazione di community raffinate che non solo pubblicano ma creano legami e tendenze sul web.

tumblr

Tumblr si presenta come un servizio di blogging che ti consente di creare dei micro-siti con aggiornamenti costanti, sia testuali che visual. Puoi anche pubblicare note vocali e ripubblicare ciò che hanno creato altri utenti. Infatti, il funzionamento di Tumblr è simile a quello di un social network.

Segui dei profili, apprezzi cliccando sull’icona del cuore e riprendi il lavoro svolto dai tuoi contatti. In precedenza ci sono state attività che hanno creato un blog aziendale su Tumblr. Ora la moda è passata ma questa alternativa a WordPress resta un punto di riferimento per molti. Perché Tumblr resta una soluzione semplice e funzionale per iniziare a fare blogging online.

LinkedIn

Spesso ignoriamo che LinkedIn può essere utilizzato non solo per fare blogging, ma anche per inviare gli articoli – che scrivi su questa vera e propria alternativa a WordPress – alla tua community. LinkedIn Pulse è una sorta di piattaforma di microblogging da utilizzare con il tuo account.Basta andare nella tua home page e cliccare su Write a Post. Si apre un editor simile a un qualsiasi documento testuale per realizzare dei testi semplici ma ben strutturati. Come piattaforma di blogging non offre molte opzioni, di sicuro non puoi usarla per fare un buon lavoro di posizionamento SEO – a differenza di Medium – ma di sicuro hai la possibilità di intercettare i potenziali clienti su LinkedIn.

linkedin

Ecco perché spesso il blogging su LinkedIn segue un canale parallelo a quello su normali pagine web. Il consiglio di base: non utilizzare LinkedIn Pulse come un modo per ripubblicare ciò che fai sul blog. Ricorda che con LinkedIn puoi trasformare i tuoi aggiornamenti in una newsletter. 

Substack

Lo sai che ormai i social network hanno perso smalto e che difficilmente riuscirai a emergere con i link del tuo blog, vero? Perché non fare blogging e, al tempo stesso, inviare una newsletter ai contatti? 

Questa è la soluzione che puoi ottenere con Substack, un servizio che propone un’alternativa interessante a WordPress. Anche con un profilo gratuito, infatti, crei un punto di riferimento per i tuoi lettori basato sui contenuti: scrivi i testi, li pubblichi online. E li mandi ai contatti.

I post possono essere letti da chiunque, hai la possibilità di condividere il link sui social e utilizzare queste newsletter come dei blog post. Il difetto fondamentale? in primo luogo scarsa personalizzazione, non puoi fare molto per rendere unico il tuo spazio su Substack. Inoltre, lato SEO non è il massimo.

substack

Però c’è da aggiungere che l’evoluzione di Substack verso qualcosa di diverso è ormai in atto. Così pubblichi aggiornamenti di status, note, podcast e non solo articoli di un’eventuale blog/newsletter.

Jekyll

Un prodotto pensato per chi ha un obiettivo preciso: realizzare un sito web statico, niente database o complicazioni inutili. Puoi sfruttare il tuo linguaggio di markup preferito e lavorare su un portale dalle caratteristiche uniche: semplice, leggero, poco impegnativo in termini di risorse.

Bisogna sottolineare questo: non è uno strumento per tutti, non è facile da utilizzare e installare. Almeno non sulla scia di WordPress. Però se hai voglia di sperimentare c’è un’ampia sezione dedicata agli how to. Inoltre, puoi importare il lavoro svolto su altre piattaforme direttamente sul tuo blog Jekyll.

Kajabi

Uno dei migliori (a mio avviso, dopo averlo provato personalmente) servizi online per creare siti web e relativo blog aziendale: Kajabi. Questa soluzione consente di realizzare dei portali con semplicità, senza avere grandi competenze in termini di programmazione e gestione del codice HTML.

Però hai la possibilità di ottenere buoni risultati in termini SEO, gli articoli si posizionano bene e hai modo di intervenire sui principali elementi dell’ottimizzazione on page come tag alt, tag title meta description e URL SEO friendly. Il vero punto di forza di quest’alternativa a WordPress, però, è la capacità di piegare il CMS alle tue esigenze. Grazie a Kajabi, infatti, puoi facilmente:

  • Vendere corsi online.
  • Accettare pagamenti.
  • Monetizzare una community.
  • Creare e distribuire podcast.
  • Fare vlogging.

In altre parole, Kajabi è un tool flessibile che ti consente di aprire non solo un blog ma anche una piattaforma per vendere infoprodotti online e monetizzare la tua presenza sul web. Vuoi approfondire le funzioni e i prezzi per le versioni avanzate? Trovi tutto quello che devi sapere sul sito https://kajabi.com.

Blogger

Il rivale di sempre: Blogger, la piattaforma di blogging creata da Google e che ti consente di realizzare un diario online in pochi secondi. Basta un account Gmail per iniziare. Vale veramente la pena? Tra le diverse alternative a WordPress, questa è la soluzione che preferisco di meno anche se è la naturale contrapposizione a WP. Almeno in passato, quando c’era uno scarto inferiore tra le due realtà.

blogger

Poi la distanza è diventata incolmabile, Blogger (o Blogspot) è rimasta una piattaforma dal sapore primordiale, un esperimento acerbo con scarsa cura nei dettagli. Sia tecnici che estetici. I blog che puoi creare sembrano sempre dei prodotti embrionali, poco curati. La distanza con WordPress è incolmabile.

Certo, lo stesso puoi dire di Medium o Tumblr. Però queste realtà si sono ritagliate una nicchia fatta di semplicità e focus sul contenuto. Blogger vorrebbe emulare la complessità di WordPress ma senza riuscirci. Dal mio punto di vista è il CMS per fare blogging che non vorrei mai scegliere.

Medium

Tra le principali alternative a WordPress c’è Medium, un progetto essenziale che ti consente di realizzare dei blog con pochi click. Ti iscrivi al servizio, scegli un nome che verrà ripreso dall’URL e inizi a pubblicare. L’editor è minimalista, il design anche: pagina bianca, font nero, formattazione e immagini o video. Non puoi fare grandi cose con Medium ma questa è l’essenza del CMS in questione.

medium

Medium è uno strumento alternativo a WordPress che mette in primo piano la scrittura. Pura e semplice. Senza fronzoli e inutili complicazioni per chi cerca solo una piattaforma per pubblicare articoli.

E ti dà gli strumenti per entrare in una community di lettori dato che il concetto che fa da base a Medium è simile a quello di Tumblr: si tratta di una piattaforma di social blogging, in cui le persone si iscrivono al servizio e diventano parte di una community. Quindi possono seguire le pubblicazioni di utenti, apprezzare i contenuti, iscriversi a determinati canali per ricevere gli aggiornamenti.

Ghost

Con Ghost parliamo di una piattaforma di publishing a tutti gli effetti – e non di un servizio di social blogging o newsletter – che ti consente di realizzare siti web e blog di una certa complessità.

Infatti, oltre a creare un semplice magazine fatto di articoli e contenuti aperti a tutti, puoi fondare dei progetti monetizzabili grazie a pubblicazioni private e disponibili solo agli abbonati.L’aspetto interessante è la semplicità d’uso: scegli il tuo tema preferito, lo modifichi con i controlli WYSIWYG (what you see is what you get), hai la possibilità di scrivere pubblicare contenuti pagando in base alla grandezza della tua community. E sì, hai anche la possibilità di fare email marketing sfruttando la stessa piattaforma per inviare delle newsletter a chi decide di seguirti.


*Questo articolo è stato scritto da Riccardo Esposito.

Francesco Ambrosino

Classe 1984, Digital Marketer specializzato in Gestione Blog Aziendali, Formazione Professionale, SEO Copywriting, Social Media Management e Web Writing. Membro di Open-Box e Comunicatica, co-creatore di Digitalklive

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